Questo progetto nasce dalla necessità di ricordare un periodo storico, il cui studio ha condizionato molto sia la mia formazione che la mia persona.

La prima volta che ho visitato i due campi di concentramento nazisti avevo 18 anni. Da allora sono tornata in quei luoghi “contaminati” per tre volte, ogni volta vivendo un’esperienza e delle emozioni sempre diverse.

IL PROGETTO

“Conservavano a stento fattezze umane, come se quell’intrico di stracci appartenesse già alla terra. Per alcuni di loro la morte doveva essere un sollievo, ponendo contemporaneamente fine alla coscienza e alla sofferenza”.

Ero il numero 220543

10 Libri. 10 storie, 10 visioni diverse. Da qui è nato il tutto.

Dopo la mia seconda visita ad Auschwitz, in concomitanza con la nascita di mia Figlia Mya, ho sentito la necessità di approfondire la tematica della “memoria”, di entrare nel vivo del ricordo.

Così mi sono messa alla ricerca di libri “poco comuni”, più personali, che parlassero dell’esperienza vissuta dai deportati in prima persona.

Da lì, uno step in più: Diversificare le storie, da quella del bambino sopravvissuto, alla storia della fuga di una donna, all’esperienza di un soldato prigioniero e altri ancora.

LA MOSTRA

Una storia va vissuta ed immortalata, o almeno, io la penso così. Dare una voce ad un ricordo, renderlo più contemporaneo

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